**** NoN AMaRe è Un LuNgO MoRiRe ( proverbio indiano) **** L'oStAcOlO più grAnDe nElLA vItA è lA pAuRa ****

sabato 18 agosto 2012


Non insistete. Non avete idea. Non sono una codarda. 
Mi luccica l'armatura da guerriera d'alto rango sotto il sole rovente di un altro agosto turbato.

Non rompete le palle.Quanto ne sapete poco. Non sono un impulsiva.
Agito testardamente bandiera bianca finchè ho forza,finchè il braccio cede,finchè testa crede.

Non vi ostinate. Vi piacerebbe. Non sono un immorale.
Se errore è stato fatto è quello di avervi resi partecipi.

Voi spettatori nullascienti,eravate in attesa che il clown scivolasse  per  poter ridere di gusto senza chiedervi se si fosse fatto male.
Voi ,insignificanti,pensavate stesse facendo un numero comico,in sella ad un triciclo,quando cercava di stare in piedi.

Poveri stolti,Voi,che vi lavate il viso ogni mattina col vostro stesso sputo,divertiti dal disagio altrui riempite i mille momenti morti della vostra piccola vita tessendo storie e giudizi di gratuita fantasia.

Mi fate tenerezza,Voi. Quella è l'unica faccia che vi ritrovate.
Io, invece,prima o poi sciacquerò il mio viso dal trucco.

giovedì 15 ottobre 2009


Oggi la mia parola del giorno è ...GRAZIE!

Grazie ad una persona che probabilmente non leggerà mai questo post,
ma che si è meritata, una volta ancora ,tutta la mia riconoscenza.

Grazie ad una donna insostituibil
e, che ieri sera ha portato nella mia vita una ventata di ricca e glitterata aria fresca,e ne avevo bisogno.


Grazie a lei che è unica e necessaria e che, per forza di cose,
rende uniche e necessarie tutte le cose che dice e che fa nei miei confronti.

Io sono di nuovo protetta, accucciolata nella mia morbida placenta in cui niente può accadermi,
e di nuovo so che lei farà in modo che ogni cosa da risolvere sia risolta.
Grazie Mamma.

giovedì 8 ottobre 2009

IN PUERIS VERITAS


Ho sempre avuto un'innato e smisurato senzo materno. Si tratta di un bocciolo spontaneo precocemente germogliato in me e cresciuto nel corso del tempo in modo smisurato.

Quando ero bambina avevo una bambola, di quelle che si può far finta di dargli da mangiare e che poi fanno la pipì. L'avevo chiamata Eleonora.
Quando cominciai ad andare a scuola inscenai un'opera drammatica: chi le avrebbe dato da mangiare,chi le avrebbe cantato la ninna nanna? Fortunatamente sono sempre stata una donna dalla pelle dura, e risolsi l'enigma rapidamente: decisi che Eleonora avrebbe dormito per tutte le ore in cui io ero a scuola nel suo carrozzino nella calma dello studio di casa; avrebbe mangiato al mio ritorno.

Avevo quasi 9 anni quando nacque la mia splendida, unica sorella, e da allora...non ho avuto più tempo per nessuna bambola al mondo. Aveva la pelle di porcellana e grandi boccoli color miele. Profumava sempre di latte e biscotti,e le sue manine..ah,le sue manine..continuavano a stringermi le dita come per far si che io non la lasciassi sola mai.
Non avevo mai visto niente di più bello al mondo, e da allora l'ho lasciata sola mai.

Anzi,quel magico periodo della gravidanza di mia madre e poi della nascita di mia sorella hanno arricchito di pathos quel bocciolo.
Cominciai a farmi alcune notevoli domande: come c'era arrivata mia sorella a casa nostra? Voglio dire... che fosse uscita dal pancione della mia mamma me ne ero accorta... Ma come ci era finita lì dentro?

Mi diedi una prima risposta : era capitato.
Esattamente come capitava un raffreddore, un'orzaiola o un morbillo, così alle donne adulte capitava la gravidanza. Ho portato avanti quest'idea per qualche anno,ma con poca convinzione.
Il fatto era che vedevo la gestazione solo in donne sposate, mai in donne sole,
e che il bambino, poi, finiva per somigliare sempre anche al compagno della gestante. Portai avanti per le mie ricerche il fattore coincidenza per un pò, ma poi smise di convincermi!

Così mi diedi una seconda risposta: Dio. Pensai che solo quel grandioso essere, che a quanto pare tutto poteva ,avesse la grandezza di organizzare un tale evento.
Lui osservava una coppia..il loro amore, i loro destini, e quando lo riteneva opportuno metteva un'anima nuova nella pancia della donna. Dopo nove mesi questa avrebbe preso sembianze umane somigliando al frutto di quell'amore da cui tutto era partito: metà mamma, metà papà.


Mi diedi la terza risposta, quella scientifica, solo molti anni dopo. Ed a quel punto mi sembrò di aver scoperto tutto ciò che avrei dovuto, il mondo non aveva più segreti per me. L'ho portata avanti per parecchio.. finchè non mi sono sposata,praticamente.

Perchè dopo ho cominciato a prendere in considerazione l'idea che, invece, del mondo non avevo capito ancora niente. Non avevo capito cosa volesse dire avere vivere nel quotidiano un amore forte, irrazionale, che di scientifico aveva ben poco.

Solo quando mi sono sposata ho dovuto ammettere che la mia terza risposta era solo una montatura, una scappatoia degli uomini per tentare di dare un senso a questa cosa troppo grossa, imponente, sublime che Dio ci affida.

Solo quando mi sono sposata ho capito che da bambina avevo avuto la giusta sensibilità per darmi la risposta esatta.
Dio è con noi: ci osserva, ci guida quando può, e se siamo fortunati ad un certo punto ci rende partecipi del suo splendido piano donandoci un'anima nuova.


Che dire,non me l'aspettavo.

Posso solo mettermi in fila ed aspettare il mio turno.

lunedì 5 ottobre 2009

La speranza
è un seccatore indiscreto
di cui non ci si può liberare.





(Kierkegaard)

domenica 4 ottobre 2009






Alone in the crowd.
Once again.



venerdì 2 ottobre 2009

Non me l'aspettavo


Non me l'aspettavo di incontrarlo ieri sera. L'ho notato mentre mi passava davanti senza salutarmi.
In un attimo la sala si è svuotata,e mi è tornato in mente tutto.

A me, che dei film ricordo sempre solo l'inizio.


Il mio golfino blu,che mi aveva prestato una compagna di scuola,su quella t-shirt bianca che m'aveva comprato mia mamma.
I miei libri di scuola in un braccio, mia cugina, all'epoca così diversa, con cui tornavo dalla pizzeria. Quella macchina grigia, che mi sembrava così grande, il coprifuoco,che avevo ormai già superato e poi...gli occhi verdi dell'amico,che quella stessa sera ho tatuato indelebilmente sui miei,incorniciati dai capelli ramati, ricci e lunghi.
Il suo numero di cellulare salvato in quell'alcatel arancione e purtroppo mai più dimenticato;quel particolare odore di cibo che ho sentito per la prima volta, quella sera.

Non me l'aspettavo di vederlo proprio lì ieri ,quando le cose andavano già male da sole.
Non me l'aspettavo tutto quel sovrastarmi di emozioni,non me lo spiego.

In un lampo torno ad essere la bambina che salvò quel numero di cellulare su quell'alcatel arancione e non l'ha più dimenticato.


Anche di questo film mi picerebbe ricordare solo l'inizio.

lunedì 28 settembre 2009


...E allora lui mi ha detto:

"Quando io ho pregato
mi ha dato te,
per questo ci credo."












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